domenica 29 settembre 2013

Lido delle Nazioni - Il post - atto I

Domenica scorsa è andata in scena, in località Lido delle Nazioni, una delle cose più straordinarie e complicate della mia vita: il TRIATHLON OLIMPICO del Lido delle Nazioni. Sveglia che suona particolarmente presto quella domenica mattina e, le forze per alzarsi dal letto, sono praticamente nulle, infatti la vigilia è risultata parecchio movimentata e le conseguenze dell’infausta giornata si sentono tutte. Consumo una breve e semplice colazione perché non ho nessuno stimolo di ingerire alcunchè. Carico borsa e bici sulla ammiraglia della mia flotta e mi dirigo verso il mare Adriatico. Da questo momento in poi, fino all’arrivo, vivrò un viaggio parecchio alienante. Musica a tutto volume ed io che mi perdo nei miei pensieri e nelle mie fantasie più incredibili e assurde. Nella mia mente raggiungerò galassie lontane e pianeti mai visti prima, esseri inauditi e terre delle più disparate. Fortunatamente la voce elettronica del tom tom qualche volta mi riporta sulla terra con le proprie parole: “ FRA CENTO METRI SUPERARE LA ROTONDA, SECONDA USCITA!”. Una volta a destinazione scendo dalla macchina per ritirare il pacco gara ma mi presento alla reception dell’hotel con due occhi impresentabili, quelli che tempo fa avrei chiamato “occhi bancomat” perché talmente chiusi che solo una tesserina possiede una misura del genere. Il pacco gara contiene praticamente solo oggetti per affrontare la gara ma anche una maglietta aderentissima da pornostar americana anni 70/80. Il prossimo carnevale so bene come vestirò. Raggiungo la zona cambio in assoluto e larghissimo anticipo, tanto che il mio stomaco decide di darmi del lavoro da svolgere ed inizia a brontolare e io necessito di raggiungere urgentemente una toilette. Purtroppo i problemi che ho avuto il sabato mi si ripresentano anche il giorno della gara e so benissimo che sarà una giornata complicatissima. Lentamente mi metto a preparare il mio abbigliamento e tutta l’attrezzatura per la lunga agonia. Inoltre non conosco nessuno e i triathleti, al momento, ad eccezione di qualche raro caso, risultano essere particolarmente poco socievoli se non fra ristrette cerchie. Nessuna problema, sono venuto qui per infilzare una bandiera nelle vette del triathlon e nessuno me lo impedirà anche se senza tifosi e senza alcun supporto. Giunge mezzogiorno e ci rechiamo sulla spiaggia per partenza. Qui ritroverò un mio amico e compagno di qualche battaglia calcistica, Mattia del Peschiera triathlon, che alla fine giungerà in ottima posizione e resterà nel prossimo futuro un esempio da seguire e imitare. La partenza è suddivisa per 4 gruppi, un po’ come l’altra mia unica gara: 1) i fenomeni 2) i più che discreti 3) i defunti 4) le donne. Vorrei tanto dirvi che sono partito in prima o seconda batteria (opzione per la quarta) ma purtroppo la mia realtà è definitamente quella della terza batteria tanto che fra i suoi componenti mi sento a mio agio e mi è possibile fare amicizia. Si parte! La bagarre iniziale in acqua è sempre così incredibile e difficile da affrontare ma anche tanto comica che i primi 200/300 metri risultano volare in un battibaleno, il che mi da la possibilità di trovare una mia posizione lontano da manate e gomitate indiscrete. La prova in acqua prevede un percorso all’interno di una scogliera artificiale che permette alle onde di non disturbare troppo anche se, nei tratti in cui la scogliera non è presente, le bevute sono una certezza, per colpa delle acque agitate. Raggiungo comunque in 32 minuti circa e in qualche modo la riva. Ma …….. nel momento in cui cammino nell’acqua vengo assalito da crampi ad entrambe le coscie. M I C I D I A L E. Faccio proprio tanta fatica a mettere una gamba davanti all’altra ma mi sento così mal ridotto ed in imbarazzo che tento di mascherare il dolore e proporre una camminata che possa risultare decente. Poi penso anche che le gambe devo ancora iniziare ad usarle e avere i crampi già subito è una situazione che mi abbatte psicologicamente. To be continued

1 commento:

  1. Forza Davide non ti devi abbattere! Sei un combattente del triathlon :-)
    Dario

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