lunedì 6 ottobre 2014

Cangrande Half Marathon (altra mezza di Verona)

Finalmente una gara! Avevo bisogno di respirare l'aria della competizione, del mal di pancia alla mattina per l'agitazione, della colazione del supercampione, delle spille da balia da infilzare nella maglietta per tenere il pettorale ma soprattutto, necessitavo di correre una gara organizzata per divertirmi un sacco. Come per la mezza maratona di febbraio di Verona anche questa manifestazione non presenta alcuna falla dal punto di vista organizzativo e la bellezza della città di Verona ha reso il tutto una giornata da far ingrassare gli occhi e l'animo. Il tutto ha inizio Venerdì sera quando mi sono recato al ritiro pettorale e la bionda e alta hostess, molto carinamente, mi ha interpellato per sapere quale misura di maglietta volessi. io ho risposto rapidamente che desideravo avere una "M" (le taglie sportive sono sempre larghe). Lei altrettanto velocemente mi risponde: "guarda io credo ti possa andare meglio una "L", ma per via delle spalle non per il resto". AHI AHI AHI ho capito devo dimagrire! Dimenticato l'accaduto mi ritrovo dopo pochi minuti con l'amico Matteo in strada per la rifinitura pre-gara. Tutto perfetto sento le gambe girare bene e mi sento alquanto fiducioso per domenica. Peccato che io e l'altro sciagurato decidiamo di andare a farci una birretta. Ma si è mai visto che di Venerdì sera ci facciamo solo una birretta?!?! Rovinata la rifinitura pre-gara, PAZIENZA. Veniamo a Domenica mattina. Mi alzo non senza fatica ed inizio lo scaramantico rituale della colazione. Oramai ho imparato ad ingerire 7.000 calorie prima della gara nemmeno fossi Phelps. Faccio tutto talmente in velocità che, visto l'anticipo, decido di recarmi alla partenza con la bici. Mi sento ecologicissimo e pedalo felice in direzione Piazza Brà. Mi incontro con Matteo e decidiamo di avvicinarci alla partenza ma dimentico una cosa fondamentale: FARE LA PIPI'! Me la dovrò tenere per tutti i 21 km del tragitto. Vescica testata, funziona! Valutiamo comunque di partire dal fondo del gruppo ed è una decisione del piffero perché restiamo intruppati per circa 2/3 chilometri, impegnati in sorpassi impossibili e scatti improvvisi. Ne veniamo fuori ma la media che avevamo prefissato per questa gara di allenamento è già sballata e ci ritroveremo a rincorrere le lancette fino alla fine. Primi passaggi in centro città in cui non si riesce ad assaporare il paesaggio per motivi appena citati. Quando ci liberiamo dalla folla siamo già sul lunghissimo tratto di lungadige che ci porterà fino alla frazione di Parona. Secondo me Parona è come Chievo non fa Comune è una sorta di quartiere del comune di Verona. Verificherò. Primi 5 chilometri, tutto sotto controllo, il ritmo si è fatto regolare e le gambe e la testa sembrano essere presenti questa mattina. Anzi si riesce a chiaccherare per benino e a far si che i chilometri passino velocemente. Nel frattempo io e Matteo abbiamo iniziato una rimonta INESORABILE. Non ci sorpassa più nessuno e sorpassiamo alla grande e questo fino alla fine della gara. ASSOLUTAMENTE INESORABILE. Verso l'ottavo chilometro decido di ingurgitare un gel energetico. Butto giù sta schifezza appiccicosa con una fatica incredibile e blocco per qualche secondo il respiro perché non riesco a buttare giù l'intruglio. Fortunatamente giungiamo al primo ristoro e via un bel bicchierone di acqua per liberare l'esofago. Io e Matteo nel frattempo diamo l'idea di essere due che corrono insieme da prima della cresima. Affiatatissimi, regolarissimi e anche coordinati come fossimo due veline sul palco di Striscia, come le Kessler (direbbe mia zia). Talmente carini da vedere che una tipa mi si affianca per salutarmi dichiarando di conoscermi. Classica situazione in cui lei dice di conoscerti e tu non sai chi sia. Sfoggio una faccia come il culo e pare che sappia tutto di lei e ne esco alla grande con i complimenti seguenti della mia compagna soubrette. Arriviamo a metà gara e siamo in fase di ritorno verso il centro città. Verso il tredicesimo chilometri qualche piccola fatica alle gambe si inizia a far sentire ma sto bene e desidero fortemente di chiudere bene la gara. Dal quindicesimo chilometro decidiamo di rompere gli indugi e forziamo l'andatura, forse è troppo presto ma oramai il danno è fatto. Iniziamo ad intravedere qualche runner cadavere sul ciglio della strada e adesso sorpassiamo persone a grappoli. Le endorfine le liberiamo in quantità industriale, il sudore ci pare profumare di fiori di campo e ariamo l'asfalto. Giungiamo a Castelvecchio e sappiamo che l'arrivo è vicino.... ma non ne ho più! Stiamo girando da qualche chilometro ben sotto il ritmo concordato all'inizio e adesso sento il fardello pesare sulla schiena. Tengo durissimo e cazzo non mollo un centimetro. Entriamo in corso Cavour e butto innanzi una gamba avanti l'altra solo grazie all'inerzia e alla forza di volontà. Giriamo a sinistra e siamo in via Roma. Iniziano le due ali di folla ma io non vedo nessuno, cerco solo Matteo con lo sguardo per assicurarmi di arrivare al traguardo insieme per le foto di rito. Anche lui tiene botta ed è al mio fianco. Altra curva a sinistra ed entriamo trionfali in piazza. Sorriso di rito per i flash e tanta felicità per l'obiettivo raggiunto. Il tempo è di un'ora e 46 minuti. Il garmin recita 21 km e 500 metri, 400 in più del previsto. Media di 4:59 minuti a chilometro. Bene, buon allenamento. Vediamo come andrà fra un mese a Riva del Garda. Adesso scusatemi ma devo andare a pensare chi è la ragazza che mi ha affiancato durante la gara. Tanto vi dovevo. Baci, Davide