sabato 8 febbraio 2014

La Maratona di Siracusa - Il post.

Sono le 7 in punto di domenica 26 Gennaio quando mi sveglio nel letto del Bed and Breakfast Il Carmine ad Augusta località in cui attualmente vive mia sorella con la sua famiglia. La tensione per l'evento si è fatta notevolmente sentire per tutta la notte infatti le ore dormite saranno state due o tre. Mi dirigo nella sala della colazione dove c'è ad attendermi Marco, il gestore della struttura, che mi fa trovare preparato un the caldo e decide che io sia un soggetto perfetto per il suo blog e mi scatta un paio di foto (allego post http://bbilcarmine.blogspot.it/http://bbilcarmine.blogspot.it/ ). Svolte le formalità con la stampa parto con la Panda a noleggio direzione Siracusa (30 km circa). Giornata......... S P E T T A C O L A R E ! Nessuna nuvola in cielo e temperatura gradevole già alle 8 di mattina. Una volta in città raggiungo il gruppo dei corridori miei colleghi di Unicredit per la consegna dei pettorali, delle maglie e per le foto di rito. La manifestazione prevede la partecipazione sia ad una corsa di 10 km, alla mezza maratona (21 km) e naturalmente alla maratona (42 km). Cerco nel gruppo di circa 25 persone qualcuno che mi faccia compagnia nella maratona ma scopro che tutti sono li per correre la mezza. Ho già vinto, devo solo arrivare e vincerò il trofeo aziendale (molto fantozziana questa situazione). Ultimi preparativi: vaselina sui capezzoli e nell'interno coscia, ingurgito un gel pregara e preparo gli altri gel per la gara. Mi dirigo verso la partenza che è collocata nel centro di Ortigia, una splendida isola collegata alla città, ricca di storia e di bellezze straordinarie (se non sei mai stato a Siracusa devi andarci). La partenza è prevista per le ore 9:00 ma inspiegabilmente la stessa subirà un ritardo di 20-25 minuti che mi fanno un filo innervosire visto che siamo all'ombra del duomo e sono con le mezze maniche, ho rischiato enormemente una dissenteria fulminante. Si parte! Nella testa continuo a ripetermi di andare piano e di non esagerare se voglio arrivare fino in fondo, anche se le sensazioni sembrano essere ottime devo continuare a mantenere il mio ritmo prestabilito: 5 minuti e 30 secondi a chilometro. Il mio Garmin (orologio) perde però fin da subito il segnale satellitare e diventa quasi impossibile gestire i tempi nei primi 8 chilometri. La corsa all'inizio è da pelle d'oca per merito di un tragitto ineguagliabile all'interno della città antica. Inizia anche a farsi sentire il caldo. Inizia già a farsi sentire anche il dolore al ginocchio che mi ha accompagnato per tutta la preparazione e speravo tanto che oggi non si sarebbe fatto vivo o per lo meno verso la fine della gara. Tengo duro! Verso il nono chilometro usciamo da Ortigia e ci dirigiamo verso la campagna ed io mi sparo il primo gel e così per ogni intervallo di 8 chilometri. Per i primi chilometri il paesaggio è stupendo e tutto procede per il meglio anche perchè sono accompagnato dai molti corridori della mezza maratona, ma dal bivio in cui li abbiamo lasciati (16° km) non ho praticamente più incrociato nessun corridore. Da qui in poi è andata in onda la "Marratona in solitaria di Davide Tosi". Riuscirà il nostro eroe a reggere la pressione per queste prossime ore in una terra sconosciuta e in completo isolamento? Andiamo a vedere! Ginocchio a parte le sensazioni sono buone e il ritmo che sto tenendo è quello voluto. Al ventiduesimo chilometro l'organizzazione gara ha previsto due giri su di un circuito sterrato in mezzo al nulla. I giorni prima della gara deve aver piovuto parecchio perchè ho corso in mezzo alla melma, parecchia melma. Tutto abbastanza bene ma ad un certo punto mi si para avanti un cane che inizia ad abbaiarmi contro ed in un secondo momento a rincorrimermi, che ansia! Giro l'angolo e l'animale mi abbandona ma davanti a me si para una mega pozzanghera che è impossibile evitare perchè occupa tutta la carreggiata. Mi fermo, penso, ma non vedo altre possibilità che passarci in mezzo visto che il buon Mosè ancora non mi ha dato la formula per aprire le acque. Beh non sarà così profonda pensavo dentro di me, forse riesco a non bagnarmi nemmeno le scarpe. Ci entro dentro e l'acqua mi arriva fino ad un centrimetro sotto il ginocchio, aiuto! Sempre più fantozziano! Adesso ho anche le scarpe piene di acqua per rendere le cose più semplici. Arrivo al giro di boa e mi rifocillo con arance, biscotti e acqua, parecchia acqua. D'altra parte la giornata in questo momento è diventata veramente calda, spezzagambe oserei dire. Altro giro quindi e ancora il cane di prima e stessa identica situazione imbarazzante di prima. E rieccoci al confronto con la pozzanghera. Decido di cambiare tragitto e passo a qualche metro più distante da dove sono passato prima. ERRORE! In quel punto trovo la fossa delle Marianne, mi storgo la caviglia, inciampo e i crampi mi prendono tutto il corpo. Sono nel dramma!. Giungo correndo lentamente fino al ristoro dei 30 chilometri per vedere che effetto che fa ma sono in grosse difficoltà. Da qui in poi il racconto non tratta più di un avvenimento sportivo ma di una lotta di un uomo contro la sopravvivenza; un uomo che ha deciso di arrivare fino in fondo alla corsa anche se dovrà metterci tutto il giorno per farlo. Peccato perchè fino al trentesimo chilometro mi trovavo in perfetto rispetto dei tempi previsti prima della partenza. E così da questo punto in poi, ad intervalli di corsa e camminata, ho svolto quello che mancava per giungere all'arrivo. Non c'è molto da raccontare visto che negli ultimi 12 km non ho incontrato anima viva rimanendo sempre con il dubbio che avessi potuto sbagliare strada. Finalmente vedo la città e sento la musica dell'arrivo. Provo anche a raschiare il barile delle energie per arrivare sotto il cartello di arrivo in leggero allungo ma oramai i crampi sono arrivati anche dietro l'orecchio. Sono fuso! All'arrivo non c'è nessuno, solo una signora, che nonostante la mia incapacità di vedere riconosco essere mia madre. Ci abbracciamo e ridiamo! Lei mi dice: "pensavo non arrivassi più ma ti avrei aspettato fino a questa sera, ad un certo punto ho iniziato a guardare dentro alle ambulanze se riuscivo a vederti". Ci ridiamo su, oramai è fatta! Il tempo di arrivo è di 4 ore e mezza! Dal punto di vista sportivo si tratta di un tempo drammatico ma solo io so che cosa sono riuscito ad affrontare e a superare per rendere anche questo tempo un buon tempo. Il post gara mi ha visto invece protagonista assoluto nelle panetterie, nelle pasticcerie e nei ristoranti siciliani che rimangono sempre i migliori di tutti. Comunque il giorno 26 Gennaio alla Maratona di Siracusa ho vinto anch'io! Tanto vi dovevo, Davide

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