domenica 29 settembre 2013

Lido delle Nazioni - Il post - atto I

Domenica scorsa è andata in scena, in località Lido delle Nazioni, una delle cose più straordinarie e complicate della mia vita: il TRIATHLON OLIMPICO del Lido delle Nazioni. Sveglia che suona particolarmente presto quella domenica mattina e, le forze per alzarsi dal letto, sono praticamente nulle, infatti la vigilia è risultata parecchio movimentata e le conseguenze dell’infausta giornata si sentono tutte. Consumo una breve e semplice colazione perché non ho nessuno stimolo di ingerire alcunchè. Carico borsa e bici sulla ammiraglia della mia flotta e mi dirigo verso il mare Adriatico. Da questo momento in poi, fino all’arrivo, vivrò un viaggio parecchio alienante. Musica a tutto volume ed io che mi perdo nei miei pensieri e nelle mie fantasie più incredibili e assurde. Nella mia mente raggiungerò galassie lontane e pianeti mai visti prima, esseri inauditi e terre delle più disparate. Fortunatamente la voce elettronica del tom tom qualche volta mi riporta sulla terra con le proprie parole: “ FRA CENTO METRI SUPERARE LA ROTONDA, SECONDA USCITA!”. Una volta a destinazione scendo dalla macchina per ritirare il pacco gara ma mi presento alla reception dell’hotel con due occhi impresentabili, quelli che tempo fa avrei chiamato “occhi bancomat” perché talmente chiusi che solo una tesserina possiede una misura del genere. Il pacco gara contiene praticamente solo oggetti per affrontare la gara ma anche una maglietta aderentissima da pornostar americana anni 70/80. Il prossimo carnevale so bene come vestirò. Raggiungo la zona cambio in assoluto e larghissimo anticipo, tanto che il mio stomaco decide di darmi del lavoro da svolgere ed inizia a brontolare e io necessito di raggiungere urgentemente una toilette. Purtroppo i problemi che ho avuto il sabato mi si ripresentano anche il giorno della gara e so benissimo che sarà una giornata complicatissima. Lentamente mi metto a preparare il mio abbigliamento e tutta l’attrezzatura per la lunga agonia. Inoltre non conosco nessuno e i triathleti, al momento, ad eccezione di qualche raro caso, risultano essere particolarmente poco socievoli se non fra ristrette cerchie. Nessuna problema, sono venuto qui per infilzare una bandiera nelle vette del triathlon e nessuno me lo impedirà anche se senza tifosi e senza alcun supporto. Giunge mezzogiorno e ci rechiamo sulla spiaggia per partenza. Qui ritroverò un mio amico e compagno di qualche battaglia calcistica, Mattia del Peschiera triathlon, che alla fine giungerà in ottima posizione e resterà nel prossimo futuro un esempio da seguire e imitare. La partenza è suddivisa per 4 gruppi, un po’ come l’altra mia unica gara: 1) i fenomeni 2) i più che discreti 3) i defunti 4) le donne. Vorrei tanto dirvi che sono partito in prima o seconda batteria (opzione per la quarta) ma purtroppo la mia realtà è definitamente quella della terza batteria tanto che fra i suoi componenti mi sento a mio agio e mi è possibile fare amicizia. Si parte! La bagarre iniziale in acqua è sempre così incredibile e difficile da affrontare ma anche tanto comica che i primi 200/300 metri risultano volare in un battibaleno, il che mi da la possibilità di trovare una mia posizione lontano da manate e gomitate indiscrete. La prova in acqua prevede un percorso all’interno di una scogliera artificiale che permette alle onde di non disturbare troppo anche se, nei tratti in cui la scogliera non è presente, le bevute sono una certezza, per colpa delle acque agitate. Raggiungo comunque in 32 minuti circa e in qualche modo la riva. Ma …….. nel momento in cui cammino nell’acqua vengo assalito da crampi ad entrambe le coscie. M I C I D I A L E. Faccio proprio tanta fatica a mettere una gamba davanti all’altra ma mi sento così mal ridotto ed in imbarazzo che tento di mascherare il dolore e proporre una camminata che possa risultare decente. Poi penso anche che le gambe devo ancora iniziare ad usarle e avere i crampi già subito è una situazione che mi abbatte psicologicamente. To be continued

domenica 22 settembre 2013

Triathlon olimpico......... ce l'ho!

Ho portato a termine un triathlon olimpico! Lido delle Nazioni conquistato! Questo è il succo di tutto, ce l'ho fatta! Non sono mancate le problematiche ma forse sono proprio quelle a rendere l' "impresa" ancora più soddisfacente. Avreste dovuto vedermi all'arrivo risultavo incontenibile dalla felicità e con ristrette capacità motorie e dialettiche. Il post della gara naturalmente lo preparerò nei prossimi giorni perchè adesso non è proprio cosa, visto che sono una balenottera spiaggiata con l'intenzione di dormire fra esattamente 5 minuti. Fra l'altro se non riposo immediatamente, domani mattina al lavoro ci andrò solo con il teletrasporto. Tanto vi dovevo, Davide.

sabato 21 settembre 2013

Vigilia del Lido delle Nazioni.

Le chiacchere stanno a zero, è ora di gettarsi nella mischia e battagliare per raggiungere l'ambito traguardo. Questa mattina il mio corpo ha deciso di comportarsi molto male nei confronti della mia vigilia pre-gara proponendo fortissimi dolori allo stomaco ed un'emicrania perfida e insistente. Sono stato parecchio male come dopo una serata a vent'anni quando presenziavo nei locali pre-disco, in disco e in finale dallo sporco a mangiare piadina e patate fritte. L'unica cosa che sono riuscito a fare oggi è quella di recarmi al supermercato a procurarmi i gel energetici visto che nella mia unica precedente gara ne ho proprio sentito la mancanza. C'è solo da preparare la borsa e la bici ed è meglio farlo subito piuttosto che domani mattina quando le cose risultano essere parecchio più complicate. Comunque la sfiga dovrebbe essere esaurita e domani sarà una gran festa ne sono sicuro, oltre che una gran faticaccia. Ai prossimi giorni per il commento alla gara! Tanto vi dovevo, Davide.

giovedì 19 settembre 2013

Post triste

Le giornate appena trascorse e questa in cui sto scrivendo sono state caratterizzate da parecchie difficoltà sia umorali che energetiche. Sarà stato il repentino cambio del clima, sarà che ho finito la cura di vitamine o sarà perché ti amo ma sto facendo parecchia fatica a fare qualsiasi cosa. Se non lavorassi in un ufficio in cui è gradita una discreta presenza, penso che adesso avrei la barba lunga un chilometro e mi muoverei per il mondo con addosso solo il pigiama e calcolando che dormo con solo le mutande penso che la situazione potrebbe diventare raccapricciante. Questo stato d’animo non dovrebbe apportare grossi cambiamenti atletici per quello che riguarda la gara di domenica anche perché quello che è stato è stato e non credo che la preparazione possa cambiare di molto, anche se il mio umore non è al top. Rileggendo il post relativo al pre-gara di Lavarone mi è tornata la voglia di tentare di indovinare i tempi relativi ad ogni frazione (l’altra volta ho quasi indovinato tutto ma ho cannato i tempi della bici). Questa è la mia previsione per la gara di domenica 22 a Ferrara Lido delle Nazioni: Nuoto: 30 minuti Bici: 1h e 15 minuti Corsa: 52 minuti Questa volta non dormirò in loco quindi dovrò alzarmi presto e partire in direzione Lidi ferraresi e sarà quindi una gran bella tirata. Se qualcuno non avesse impegni e volesse unirsi al viaggio non faccia altro che contattarmi o venga a suonare il citofono in Piazza del Popolo. Tanto vi dovevo, Davide.

venerdì 13 settembre 2013

L'attività prosegue

Ieri sera ho testato la condizione in vasca per vedere come va con il chilometro e mezzo, e direi che ci siamo. Stasera ho provato a sentire come girano le gambe nella corsa e il test sui dieci chilometri non è stato malvagio a parte il toast che mi si riproponeva per la prima metà della sgambata. Perchè faccio ciò? Perchè sono terrorizzato di non avere le distanze nelle mie possibilità per la gara di domenica 22. Sto attraversando un periodo con pensieri negativi relativamente allo sport e so che se la mente mi fosse un po' più amica probabilmente le cose potrebbero andare decisamente meglio. Comunque tutto procede secondo programma e mi rendo conto che mi sto facendo un sacco di problemi e che quando sarò in gara tirerò fuori THE ATTRIBUTES. In questi giorni sto anche decidendo che cosa fare dopo questa prossima gara e a breve termine pensavo di tentare un'ultima gara di uno Sprint i primi giorni di Ottobre. Mentre pensavo che, Novembre, Dicembre e Gennaio li potrei dedicare alla preparazione della mitica Maratona di Siracusa, visto anche che l'anno scorso mi è andata buca per colpa di un ginocchio che non mi dava pace. Quest'anno non voglio mancare, prendo l'occasione di andare a trovare mia sorella che si è trasferita in Sicilia, festeggio con la sua famiglia il nuovo anno e faccio prendere al mio stomaco la dolce forma di un cannolo gigante. Baciamo le mani! Tanto vi dovevo, Davide

martedì 10 settembre 2013

Gambe stanche.

Domenica scorsa ho dedicato interamente i miei sforzi all’allenamento su bici. Sono partito da casa per raggiungere i miei genitori a san Giovanni Ilarione che dista 40 km, con l’ultimo chilometro particolarmente impegnativo. Purtroppo, per gran parte del tempo, ho dovuto pedalare con forte vento contro ma le medie si sono dimostrate comunque discrete. Al trentesimo chilometro ho avvertito un senso di debolezza e di stanchezza inaudito forse dovuto al fatto che la sera prima non ho cenato anche se la colazione ingurgitata sembrava potesse bastare. Mi fermo a bere un caffè e mangiare una brioche con il cioccolato, faccio due chiacchere con la signora anziana che stava controllando i necrologi sul giornale L’Arena e, sentendomi fortunato, provo la fortuna con una gratta e vinci. Niente, come al solito. Una volta raggiunta la meta sono distruttissimo, sarà dovuto al fatto che il giorno prima ho pedalato parecchio per i miei standard, ma mi sembra eccessivo. Per fortuna che c’è la mamma! Due etti di spaghetti e rinasco. Nel tardo pomeriggio riparto in direzione San Michele Extra e sfruttando la pendenza a mio favore ci piazzo 40 km a una media velocità di tutto rispetto. Sono contento. Ecco, da qui in poi però la mia felicità sportiva andrà scemando sempre più, perché inizio ad essere stanchissimo. Lunedi mi pare di avere dei problemi motori gravi e questa mattina non riesco ad alzarmi dal letto per la corsa mattutina prevista. infatti in questo momento vi sto scrivendo dal letto, perché gli occhi non riesco a chiuderli ma le gambe non vogliono sapere di levarsi. Per penitenza stasera combinerò insieme nuoto e corsa per rispettare in pieno i programmi, anche perché Il Lido delle Nazioni si avvicina prepotentemente e io non sono pronto. Dai dai dai dai dai ! Tanto vi dovevo, Davide

sabato 7 settembre 2013

Runner postino

Mi trovo in una fase di allenamenti pesanti e per cui ogni momento può essere buono per fare del movimento. Questa mattina mi sono svegliato presto per cavalcare la bici e trotterellare fino a Castelnuovo del Garda. La strada che ho fatto all'andata è un percorso che amo perchè bello e perchè è ricco di ricordi, di quando da giovane, lo attraversavo con il mio scooter e mi dirigevo in campeggio. Il tragitto passa attraverso il paese di Sona, con la sua micidiale salita, per poi giungere a San Giorgio in salici e poi in direzione Castelnuovo d/G. Superlativo! Il contachilometri segnava alla fine quasi 60 km di strada con una media superiore ai 30 km/h, come desideravo. Arrivato a casa ho smesso la tutina da ciclista per indossare gli abiti da runner. Ho preso l'occasione di andare in posta corricchiando per ritirare una giacenza. Quando c'è una giacenza in posta puoi stare tranquillo che si tratta di una multa. Assioma numero uno delle cassette postali. Raggiungo l'ufficio vicino casa mia e, bello sudato, attendo il mio turno. Purtroppo l'impiegato mi fa notare che ho sbagliato agenzia, quella giusta è lontana circa 3 km. A quel punto decido di prendere in mano documento d'identità e tagliandino per andarci. Il percorso lo attraverso ad una discreta andatura e quando apro le porte dell'agenzia sono una maschera di sudore, ma il bello è che non me ne importa nulla ed effettuo la mia operazione. Nel frattempo allo sportello di fianco, un anziano insulta le impiegate perchè a suo dire non sanno fare il loro lavoro. Avete mai notato che negli uffici e dove c'è una coda gli unici a lamentarsi sono sempre le persone sopra una certa età?!? E' come se ad un certo punto scattasse qualcosa nell'essere umano in cui decidi di sfracassare le scatole a tutti i lavoratori. E' per questo che, secondo me, l'Esselunga ha inventato il servizio di recapitare la spesa a casa agli anziani. Comunque nel frattempo l'impiegata è tornata con il mio pacco da ritirare e ............ NON E' UNA MULTA!!! Le avrei dato un bacio ma ero improponibile. Il ritorno a casa mi ha visto correre con in mano documento d'identità, tagliandino e pacco con documenti. Questo per dirvi che se per caso notaste per strada un "runner" che sembra un postino, salutatemi perchè sono io! Tanto vi dovevo, Davide.

giovedì 5 settembre 2013

Pensieri post gara

La gara di Lavarone ha evidenziato quelli che sono i miei punti deboli e ha solcato la strada che devo percorrere per continuare a gareggiare nella multidisciplina. Innanzitutto devo imparare ad andare in bici ed allenare di conseguenza le gambe in questo movimento. Purtroppo le uscite fatte, sono state poche e i risultati si sono visti , anche se, di conseguenza, il fatto di aver concluso decentemente la frazione ciclistica, fa be sperare per la grinta che ho dimostrato. Nei prossimi 17 giorni devo mantenere una rigida costanza negli allenamenti per affrontare la gara olimpica, che a questo punto, rappresenta un serio ostacolo nel mio percorso sportivo, come una bestia di agghiaccianti fattezze con una ferocia inaudita da affrontare con uno spadino nemmeno affilato. Infatti le frazioni della gara di Lido delle Nazioni saranno tutte raddoppiate rispetto all’ultima manifestazione, il che mi fa pensare che anche questa volta sarà già una fantastica impresa raggiungere il traguardo sorridente e felice. Altra cosa da fare nel prossimo futuro è dedicarsi attentamente ad una alimentazione corretta, che non preveda le grandi abbuffate, che non lasci spazio ad abitudini malsane e che respinga con estrema durezza le splendide tentazioni delle dee del luppolo, che, come per Ulisse, diventano musiche celestiali alle quali è impossibile resistere. Questione di mentalità! La situazione è comunque buona, il mio umore è alto, la condizione piano piano migliora e di conseguenza anche le prestazioni. Tanto vi dovevo, Davide.

martedì 3 settembre 2013

Lavarone - Il post - Atto II

Riparto dalla zona cambio non senza difficoltà, infatti non riesco ad incastrare gli scarpini nei pedali e perdo così altre posizioni ma faccio fatica a quantificarle in quanto sono troppo concentrato a guardare in basso, nel tentativo di sistemare questa situazione, che sta diventando imbarazzante. Dopo qualche centinaio di metri riesco nell’intento e affronto quella che si rivelerà la mia frazione più debole. Il primo chilometro è realmente piacevole, si passa in mezzo al bosco in leggero falsopiano in discesa e pedalare è quasi come andare a casa di Heidi per il the delle 5. Non faccio nemmeno in tempo ad immaginare che biscotti inzuppare che si staglia di fronte a me una bella e importante salita. Mi metto di buona lena e salgo ma le cosce sono già brace ardente anche perché credo di avere sbagliato rapporto di salita. In cima trovo qualche tifoso ed un vigile che mi guardano, non parlano e non muovono un muscolo. Non dico che mi aspettassi di scalare i Pirenei tra due ali di folla ma almeno un pochino di incitamento, quello si! E allora decido di gridare io a loro: DAI DAI DAI DAI! Via giù a bomba per una discesa bella pendente, ma se tanto mi da tanto, dovrei trovare una corrispettiva salitona. Qui vengo passato da tanti atleti che pareva stessero partecipando con le bici a pedalata assistita. Mi serve del tempo per capire che questi simpatici tizi non erano altro che i fenomeni partiti nella prima batteria e che quindi mi stavano semplicemente doppiando. In questo primo giro (di due), tante saranno le occasioni per perdere del tempo: rischio di cadere in una salita veramente ripida per non avere calcolato bene il rapporto del cambio; mi fermo a colloquiare con i medici dell’ambulanza perché ho visto un atleta sfracellarsi su di un muro ad una curva; saluto un gruppo di attempate signore che alla fine di una salita mi dicono ad entrambi i giri: “ghe n’è altri 3 chilometri de salita giovane, forsa!” , MITTTTICHE; scambio ad ogni bivio una battuta con gli addetti alla gara; continuo imperterrito il mio incitamento al contrario, cioè, incito io il pubblico con il mio “VAI VAI VAI”. Devo dirvi che un percorso così difficile non me l’aspettavo proprio e di sicuro il mio corpo non è attrezzato per dargli il rispetto che merita ma battaglio parecchio contro le avversità. Raggiungo in qualche modo l’ultima salita e vedo davanti a me un ragazzo della mia stessa squadra conosciuto alla partenza. Sinceramente credo stesse peggio di me anche perché con 6 pedalate si muoveva di mezzo metro. A questo punto lo passo a velocità doppia e lo incito invitandolo a seguirmi per accompagnarlo nell’ultimo tratto. Chiamatemi Guaranà! Il mio amico si alza sui pedali, rinato e sorridente e si mette alla mia ruota. Finita la salita affrontiamo la discesa pensando che sia finita la frazione…. e invece no, altra salita! Lui educatissimo sfoggia un “E LA PEPPA” ed un “CAZZOLINA” e aggiunge: “NO, UN’ALTRA SALITA NO, NON CE LA FACCIO!” . Arriviamo comunque insieme alla seconda zona cambio. 55 minuti per questi 20 km. No comment! Vedo Camilla che mi sta filmando e mi grida finalmente un “DAI DAI DAI”, mi ringalluzzisco. Infilo le ginniche e via per nuove avventure. Due giri da 2,5 km. Cosa vuoi che sia? Improvvisando i primi passi, provo la sensazione forte di aver calzato due lavatrici e non due Nike. Mi sposto zoppicando su entrambe le gambe, vi giuro può succedere! Necessiterei di una SPA, di un lettino, di un cocktail con ombrellino, un club sandwich e musica lounge di contorno. Ma affronto la battaglia! Pare che finalmente ci sia un po’ di piano. Giro l’angolo e: DISCESONA, DISCESONA, DISCESONA. Giro un altro angolo e: SALITONA, SALITONA, SALITONA. Passo qualche atleta, incredibile! Ma è anche il momento che perdo la milza. Male, veramente male! Faccio amicizia con la vigilessa e il signore con la bandiera fra la discesa e la salita, in sostanza me la faccio passare sdrammatizzando. Affronto l’ultima asperità dando un cinque alla signorina che continuava a dirmi: “tieni la destra, tieni la destra!” e girato l’angolo vedo il gonfiabile dell’arrivo, è fatta! Passo davanti alla speaker e le grido il mio nome e lei, carinissima, mi accompagna incitandomi per i miei ultimi 50 metri, approcciandoli con una corsa che parrebbe quasi fresca e rido. C’è Camilla ad aspettarmi dietro la linea e faccio ciò che forse gradisce a metà, le do un bel bacio ma sono sudato in ogni dove e sicuramente non profumo di violette e roselline. Allego foto del sudore cristallizzato.
Credo di averci messo 27 minuti per 5 km. Vabbè non un granché, anzi, ma sono felicissimo, come quando striscio il badge il venerdì sera per uscire dall'ufficio. Finito, ce l’ho fatta! Obiettivi tutti raggiunti! Ringrazio i miei sponsor: BIRRA MORETTI, FRANZISKANER, HEINEKEN, CIOBAR, COSE DI CASA, PEARA’ TAKE AWAY DI ALFREDO E FIGLI e il BAR ASSO. Tanto vi dovevo, Davide.

lunedì 2 settembre 2013

Lavarone - Il post - Atto I


E' sabato mattina quando carico la bici e la valigia sulla mia utilitaria e mi dirigo verso le montagne trentine. Camilla è stranamente, ma fantasticamente puntuale e porta con sè una focaccina made in Grezzana impastata con lievito madre, che si rivelerà fondamentale, oltre che gustosa, durante le code sulla Brennero Modena. Durissimo il tragitto, soprattutto al passaggio delle varie stube e osterie collocate sul percorso, visto che la mia coscienza insisteva nel ricordarmi che mi trovavo in gita per motivi sportivi e non per gozzovigliare. Raggiungiamo Lavarone, giusto cinque minuti prima della partenza del Triathlon sprint con mountain bike, che riusciamo a gustarci sulla terrazza dell'albergo che domina il lago.
Il mio primo triathlon che vivo in diretta e che mi crea anche parecchia agitazione, a fronte della scarica di manate che vedo volare nella tonnara iniziale della frazione di nuoto. Il primo ad uscire dall'acqua, devo ancora verificare, ma credo fosse Massimiliano Rosolino, visto che esce dall'acqua in 8 minuti (750 metri in 8 minuti ecchecaspita!) e comunque tanti altri atleti lo stanno inseguendo con un ritmo infernale. Io, per non pensare troppo al fatto che anche la mia gara di domani vedrà partecipare parecchi fenomeni, mi accomodo seduto al sole con un'ottima birra alla spina. Pensate che la cameriera ha cercato di spinarmene una piccola, ma non ho dovuto nemmeno parlare per farle capire che stava commettendo un gravissimo errore socio/eno/psicologico. Il tempo è molto instabile quindi decidiamo di spostarci e di andare verso l'hotel per riposare e prepararci per la cena. Il mattino la sveglia suona presto così da permettermi di ingurgitare la luculliana colazione dello sportivo ma ho lo stomaco completamente chiuso! L'agitazione si è impadronita di me e non mi abbandonerà fino allo start della gara. Fra l'altro i miei commensali avranno parole rinfrancarti per me quali: "fai la gara oggi? secondo me sei matto!" " ragazzo, non ti invidio per nulla" . Comunque, esco a prendere una boccata d'aria e..... inizia a piovere. ECCEZIONALE!
Mi dirigo così "allegramente" verso la segreteria per il ritiro del pacco gara, dove mi consegnano il numero 204! Una volta lì capisco che la gara verrà divisa in tre batterie; la prima: i fenomeni, la seconda: le signore, la terza: i defunti! Non sto nemmeno a dirvi dove sono stato collocato, anche alla luce delle mie capacità di comunicare senza parlare già mostrate con la cameriera. La mattinata scorre nell'attività di preparazione delle due zone cambio; la prima collocata nelle vicinanze del lago dove viene posizionata la bici, l'altra in località Gionghi, nella piazza, dove vengono appoggiate le scarpe per la corsa. Iniziano anche ad arrivare tutti gli atleti che presentano, per la stragrande maggioranza, dei fisici da far invidia al caro e vecchio Maciste. Non mi faccio condizionare e cerco di fare la loro amicizia per estrapolare qualche segreto per la gara. Conosco così ragazzi molto simpatici ma soprattutto una ragazza, che, vedendomi messo veramente male, mi spiega tutto quello che devo fare per la mia preparazione. Grazie ...... non ricordo nemmeno il tuo nome! Una volta effettuata la vestizione (body corsa sotto la muta) mi dirigo verso il lago, stiamo per partire! Vedo Camilla, che dal balcone ha il suo bel da fare per mantenere la propria posizione privilegiata, così da riuscire a fare delle ottime foto/video. Sono in totale confusione, mi accorgo anche di aver dimenticato il mio orologio satellitare e in quel momento mi sento affranto come se da quello dipendesse o meno la guerra in Siria. Avanti mi dico! Mi avvicino all'acqua, ci metto il piede dentro e ...... Indietro mi dico! La giuria dichiara una temperatura di 19 gradi ma avranno sicuramente usato un metro di misura di un paese anglosassone perchè è gelata! Mi schiero in prima fila, do un'occhiata a Camilla per una sorta di rassicurazione e... tre... due... uno ... VIA.
Mi tuffo e inizio a sbracciare, ho freddo, quello davanti mi piazza subito un piede in bocca, bevo, quello di fianco mi piazza una manata in faccia, visto che ci sono, ribevo, quello dietro mi tira per i piedi, ecchec...o! Decido quindi di sbracciare forte e di scalciare come dovessi rinviare un pallone dalla mia area di difesa. Nessuno mi tocca più ed inizio a prendere il mio ritmo. Faccio fatica a vedere le boe, ma nuoto a sandwich fra tante persone e decido di seguirli, senza pensare troppo a dove mi stanno portando. Giriamo alla boa di metà e non sono messo malissimo, mi accorgo di nuotare meglio di tanti altri e di avere qualche margine per aumentare il ritmo. Così faccio ma questo mi porta a fianco a fianco con il mostro di Lavarone, un essere acquatico di oltre un quintale che non riesce ad avere una direzione lineare e che continua a sbattermi contro e di conseguenza farmi perdere ritmo. Riaumento il ritmo per cavarmi da questa situazione imbarazzante e mi dirigo verso la spiaggia. Metto giù i piedi e 1) calpesto delle sostanze viscide e avvinghianti che mi provocano una sensazione orrenda 2) la pressione per un attimo mi scende e barcollo tanto da dovermi appoggiare alle strutture. Mi riprendo comunque immediatamente e mi spingo di corsa verso la zona cambio dove vedo Camilla pronta a filmarmi mentre io le urlo: "non sono ultimo, non sono ultimo!". 13 minuti e 59 secondi, dai non male. Supero qualche atleta in questo tratto ma da questo momento alla partenza in bici perderò circa 25 posizioni. La muta non si sfila, le calze non entrano, le scarpe non le trovo.... Decido di partire e affrontare il temibile percorso bici preparato dall'organizzazione. A presto per la seconda parte! Un'ultima cosa, portate pazienza per le foto, sto cercando di capire come caricarle!

domenica 1 settembre 2013

Sono vivo!

Per la scelta di questa post mi sono fatto aiutare dal tenore degli sms che mi sono arrivati dopo la gara, infatti in ognuno mi veniva chiesto se fossi ancora vivo. Si sono vivo e felicissimo. Sono riuscito a portare a termine una gara di triathlon sprint. In questo momento però ho grossissime difficoltà motorie e non vedo l'ora di andare a dormire quindi vi rimando ai prossimi giorni per il racconto dettagliato della gara. Gran cosa! Tanto vi dovevo, Davide.