Una volta effettuato il carico di zuccheri mi cambio in rapidità per andare a prendere il compagno di avventure, Matteo. Quando lo vedo capisco di non essere l'unico ad aver avuto un risveglio pesante!!! Giungiamo a Dossobuono, dopo essermi rassicurato sullo stato di salute del collega e siamo carichi e pronti per affrontare i 18 km previsti. Troviamo anche Stefano, un mio collega, che si aggiunge a noi. Si parte! Nemmeno il tempo di capire dove ci troviamo che si passa subito davanti al primo ristoro. Ma si può mettere un ristoro dopo poco più di un km? Mah! Altro problema i partecipanti sono tantissimi e la corsa diventa uno slalom poco simpatico in mezzo ad un mare di persone. Difficilissimo in queste condizioni mantenere un passo costante e rilassare la mente. No problem! Fortunatamente il percorso è pianeggiante e si riesce a mantenere discreti tempi. Fra una chiacchera e l'altra arriviamo al bivio dove lasceremo Stefano che decide, visto il polpaccio così così, di abbandonarci per il tragitto più corto. Adesso la carreggiata è molto libera e si corre meglio anche se, oramai al decimo km, non si è ancora visto un ristoro.
Lo prendo come un messaggio che arriva dall'alto che mi dice di lasciare stare con il faticosissimo triathlon e darmi a sport più soft. Tanto vi dovevo. Baci, Davide